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Ecco una lista di errori da non fare, alcuni che ho fatto e osservazioni.

Comprare un acquario senza adeguato mobile di supporto

Nessuno è costretto ad acquistare i costosi mobiletti di supporto che troviamo nei negozi del settore, sono costosi e magari di materiali scadenti e spesso non sono di nostro gusto. Se vogliamo il truciolare mettiamoci in testa che non va bagnato negli anni perchè tende a gonfiare ed a diventare fragile. L'ideale è autocostruirsi l'oggetto o acquistare un mobile destinato ad altro ma tenendo presente la funzione che avrà. E' importante ricordare che fondo e rocce che inseriamo pesano più dell'acqua, quindi una vasca da 50 lt netti che normalmente valutiamo in 50 kg d'acqua più vetro, diventerà più pesante del previsto. Il mobile deve sopportare il peso teorico e anche più, non deve poggiare in modo sbilenco,  non deve traballare né oscillare col peso previsto posto sopra. Una prova veloce ad es. è, usare il nostro peso (se l'acquario sarà meno di 100 lt.) sedendoci sopra al mobile e muovendoci forsennatamente, magari nel piano di un negozio, ove i commessi ci rimangano a guardare allibiti. Inoltre calcoliamo bene la superficie d'appoggio, il piano non deve essere inferiore superficie base della vasca, evitiamo sporgenze su qualsiasi lato. Ultimo requisito, un bel vano da impermeabilizzare sul fondo, con uno sportello o più, dove terremo l'occorrente in quanto a pulizia, mangimi, test, componenti vari (anche elettrici nel caso si voglia celare spine, timer e  trasformatori). Il materiale, almeno quello di uso frequente, deve essere di comodo, immediato reperimento.

Posizionamento della vasca errato

L'acquario non va messo né vicino a fonti di calore (termosifoni, caminetti e simili), né in luoghi eccessivamente trafficati della casa (per stress visivo dei pesci e possibilità d'incidenti) e normalmente non andrebbe nemmeno esposto alla luce diretta di una finestra (e mai all'apertura volontaria o accidentale dell'anta), poiché d'estate con sole battente la temperatura sale senza controllo e le alghe si moltiplicano. A meno di progetti particolari, la luce dovremmo deciderla sempre noi e controllarne l'efficacia.

Questione elettrica

Come si sa, acqua+elettricità=problemi seri. Consideriamo una bella ciabatta con protezioni e se possibile di quelle dove ogni presa ha interruttore separato in modo da poter spegnere il filtro ma non il riscaldatore senza staccare spine o altro. Detta ciabatta sia pronta ad accogliere spine tedesche\schuko ed europee senza l'uso di adattatori. sia posta non per terra, dove nel caso di perdite d'acqua l'incontro sarebbe immediato. I cavi alimentati dalla ciabatta che hanno una direzione in vasca (cavi filtro, riscaldatore, pompe di movimento ecc... ) dovrebbero fare prima una curva verso il basso e risalire in seconda battuta alla ciabatta, questo perchè gocce sui cavi o piccoli rivoi d'acqua, causati da movimenti di pesci, movimenti in fase di pulizia non scorrano tranquillamente fino i contatti elettrici. Il punto è questo, poi se si trovano soluzioni diverse per lo stesso problema bene tipo salvagoccia e sistemi isolanti vari. Attenzione al riscaldatore: se è il solito modello in vetro con una resistenza dentro seguire le itruzioni sulla percentuale d'immersione ma sopratutto non tenerlo acceso fuori dall'acqua e quando è in fase di riscaldamento attenzione agli urti. Da ricordare che al contatto può essere molto caldo in alcune circostanze.

Un filtro sottodimensionato

E' molto importante che un componente come il filtro possa svolgere il suo lavoro adeguatamente ai litri in vasca e all'ambiente che andrà ad alimentare. Come portata, meglio più che meno, insieme alla possibilità di regolazione, cosa che in genere hanno molti modelli. Sottodimensionato non è tuttavia da evitare in quanto alla sola portata d'acqua, anzi, più importante forse è il volume filtrante che non dobbiamo dimenticare, quanti cannolicchi e spugne varie saranno al lavoro? Anche qui, e sopratutto qui, meglio di più che di meno, avremo un'acqua più sana e limpida, faremo manutenzioni più di rado. Se abbiamo pesci amanti delle acque ferme non creiamo flussi fastidiosi e se viceversa ne abbiamo di amanti delle acque con corrente non creiamo uno stagno immobile, per es. con un piccolo o lento filtro interno, che tra i vari tipi resta il peggiore.

Tenere le taniche all'esterno

Attenzione a dove si tengono le taniche di acqua preparata, perché più l'acqua sarà fredda (taniche in balcone) e più andrà portata a temperatura prima di immetterla. E' molto importante non causare sbalzi e non permettere che polveri o corpi estranei cadano nell'acqua senza che ce ne accorgiamo. Ogni tot tempo (sei mesi) meglio un lavaggio con bicarbonato e una sciacquata molto lunga.

Acquistare piante errate

Troppo esigenti, esclusive, dalla crescita problematica, piene di fogliette caducee che vanno a riempire il filtro. Bisogna informarsi anche su di loro e non solo sui pesci. Per es. io ho piantato una Vallisneria Gigantea in un acquario troppo piccolo e con piante di primo piano mediamente esigenti. Mi sono trovato con nastri fogliari lunghissimi e larghi ben più della Vallisneria spiralis, e alla lunga sono stato costretto a potarla e poi a rimuoverla, a malincuore. Oppure con altre piante inadatte all'acqua medio-dura dover prendere atto dello scarso stato di salute. Insomma, i fattori di esigenza luce-acqua-nutrienti devono essere visionati all'acquisto della pianta e in mente è meglio avere la posizione possibile della stessa, come sfondo (vicino parete posteriore), centrale o di primo piano. Spesso le piante portano lumache. C'è chi immerge le nuove arrivate in una soluzione di acqua e solfato di alluminio per poi risciacquare.

Concimare in eccesso

La quantità di preparato granulare o simile, progettato per concimare, deve essere usato con intelligenza e non deve prevalere rispetto al normale substrato inerte (o poroso) con cui lo andremo a coprire. Potrebbe rendere l'avvio dell'acquario un po' più lungo e l'acqua a rischio inquinamento nonché aumentarlo quando si smuove in profondità per operazioni di pulizia\trapianto di vegetali. Questi preparati benché a rilascio lento di sostanze sono concepiti per non stare contatto diretto con la colonna d'acqua, in seguito magari concimeremo secondo un protocollo ideale. Esistono concimi giornalieri, settimanali e via dicendo ma, essendo prodotti concentrati bisogna stare molto attenti.

Esagerare con le piante galleggianti

Le piante galleggianti spesso, se lasciate crescere e in condizioni favorevoli fanno il loro lavoro conquistando più superficie possibile, facilmente arrivano ad una copertura tale che può privare di luce totalmente la vegetazione sottostante. La soluzione può essere arginare fisicamente l'invasione, con un tubo da aeratore, trasparente e galleggiante, in modo da costituire un confine all'area che avremo deputato alla coltura oppure, sfoltire manualmente regalando o eliminando il sovrappiù. A favore si può dire che sono ottime denitratrici e albergo per batteri utili e protettive per piccoli avannotti e neo-caridine.

Fidarsi a priori dei negozianti

Teniamo presente il fatto che anche se normalmente un negoziante è esperto e dovrebbe fidelizzare i suoi nuovi clienti grazie non solo ai prezzi ma anche ai consigli, il suo interesse è comunque vendere. Quindi impariamo a distinguere chi ci mette a disposizione materiale e fauna e facendo la classica prima imbarcata di acquisti pur che sia, sopratutto al momento pesci, ragioniamo con la testa e arriviamo a quel momento con delle idee già chiare, per quel che possiamo. Inutile fare tristi esempi, il web ne è piano sui forum. Informiamoci.